Gli ultimi giorni del Pontificio
Le lettere dei soldati, scritte sulle macerie ancora fumanti. O le missive degli abitanti che, preoccupati, avvertivano familiari e corrispondenti fuori città. E poi, i francobolli e le altre raffinatezze particolarmente apprezzate dai collezionisti, gli stili, le varietà, le date, i percorsi che rendono ogni pezzo ricercato e prezioso. Per pochi giorni, esattamente dal 12 al 14 ottobre, i documenti postali spediti nel 1870 da Roma torneranno nella Città Eterna per “Romafil”, il salone del francobollo allestito da Poste italiane ed Associazione Filatelica Numismatica Italiana “Alberto Diena”.
La mostra ospitata all’interno del palazzo dei Congressi, in piazza Kennedy 1, resterà aperta al pubblico negli orari 9.30-18.30 (domenica chiusura alle 14). L’ingresso è libero.“Si tratta -precisano gli organizzatori di questo allestimento- di materiale straordinario dal punto di vista sia filatelico che storico ed umano, e che proviene dalle principali collezioni”. L’insieme considera le più significative rarità del settore, grazie alla disponibilità dei diversi proprietari che hanno accettato di esporre i propri tesori, di grandissimo valore anche economico.
Tra le collezioni, quella di Daniele Zanaria.
La mostra è dedicata all’intera produzione dello Stato Pontificio fra 1852 e 1870: un ambito che coinvolge numerosi appassionati, fra i quali il senatore Giulio Andreotti.
Un nucleo molto importante dell’allestimento riguarda la presa della città da parte dell’Esercito italiano. In tale ambito potrà essere ammirata la collezione “Roma 70”, iniziata da Daniele Zanaria e continuata dalla famiglia.
Seguendo le truppe fra il 12 settembre e il 20 ottobre 1870, lo studio permette di ricostruire gli avvenimenti dei giorni in cui Roma viene cinta d’assedio e conquistata. Il quadro è completato dalle missive delle settimane precedenti e quelle successive all’assedio, che permettono di ricostruire fedelmente gli avvenimenti dell’epoca. Le ultime lettere spedite da Roma prima del blocco, ad esempio, presentano i disagi causati dalla crisi, mentre quelle inoltrate dopo l’occupazione mostrano i difficili momenti necessari ad avviare il nuovo corso.
Saranno in mostra anche le star della collezione, che rappresentano probabilmente i pezzi più importanti della storia postale italiana. Si tratta delle uniche tre buste note spedite da Roma nel giorno della “breccia”. Registrano un fatto storico di notevole importanza: la fine dello Stato Pontificio e, dunque, del potere temporale riconosciuto al pontefice.
Il mittente, quasi consapevole del suo ruolo di testimone, racconta al destinatario ciò che sta vedendo, quello che ha vissuto e sentito: la tensione, i movimenti delle truppe, la gente con le coccarde tricolori che esulta, le grida, il rombo dei cannoni…
Non solo antico
Non solo l’Ottocento: a “Romafil 2007” numerosi appassionati propongono le proprie collezioni di filatelia e storia postale. Visitabile, inoltre, una sezione dedicata ai libri specializzati. Per chi vuole fare acquisti saranno presenti amministrazioni postali (fra cui Italia, San Marino e Vaticano) e commercianti.