Dal Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia, la transizione politica documentata in pochi centimetri quadrati: un documento spedito il 28 marzo 1861 presenta due francobolli, uno con lo stemma borbonico, l’altro con l’effigie del monarca sabaudo. Entrambi annullati con lo “svolazzo”…
L’emblema borbonico convive con il re sabaudo
28 marzo 1861. Da pochi giorni, esattamente dal 17, a Torino Vittorio Emanuele II ha accettato, “per sé e suoi successori”, il titolo di re d’Italia. Il sogno di decenni, per certi versi immaginato addirittura da Dante Alighieri e da altri osservatori illuminati, è diventato una realtà. Realtà ancora formale, visto che non basta far cambiare titolo ad un capo di Stato e togliere le vecchie barriere che in precedenza dividevano i territori.
Naturalmente il difficile percorso di unificazione è ben documentato dal punto di vista postale. Come per il plico spedito da Chiaromonte appunto quel 28 marzo e diretto tramite assicurata (la prestazione equivaleva all’attuale raccomandata) alla città di riferimento per l’area, Potenza.
Il costo era stato stabilito, ancora con la precedente moneta, in 6 grana: 3 per l’invio e altrettanti per il servizio aggiuntivo garantito dall’assicurata. Costo coperto con due francobolli che, insieme, testimoniano il passaggio da una amministrazione all’altra. La cifra più alta, il 5 grana, è rappresentata dalla carta valore carminio vivo II tavola, appartenente all’unica serie emessa sotto Ferdinando II e Francesco II a partire dal 1858 per i “domini di qua del faro”, ossia per il territorio continentale. Tanto è vero che vi campeggia ancora lo stemma delle Due Sicilie. Per la differenza di 1 grano fu impiegato uno degli esemplari provvisori varati in Piemonte per le Province Napoletane, che presenta sugli angoli la croce sabauda e al centro, in rilievo, il viso del nuovo monarca Vittorio Emanuele. Gli esemplari sono stati annullati da uno “Svolazzo” in corsivo inglese delle Poste borboniche, per gli specialisti il n°24 .Secondo gli esperti, affrancatura e annullamento offrono una eccezionale combinazione, l’insieme è stato firmato da Federico Grioni e munito del certificato fotografico di autenticità sottoscritto da Enzo Diena. L’attuale quotazione di catalogo supera i 95mila euro, Zanaria lo mette a disposizione degli interessati con prezzo a richiesta.