La posta fu testimone in diretta.
Oggi è solo un luogo geografico, o al più, un monumento cui offrire uno sguardo distratto passeggiando per Roma. Ma, per la storia, Porta Pia rappresenta un punto focale: da qui, anzi dalla breccia che venne aperta il 20 settembre 1870, entrarono gli uomini del generale Cadorna, ponendo fine al potere temporale della Chiesa e di conseguenza ai valori postali dello Stato Pontificio. Nel giro di poco lo stemma del papa, disponibile in varie cornici e colori, venne sostituito per lasciare il posto all’effigie di Vittorio Emanuele II, ora re di un’Italia quasi completatamene unificata. A ricordo di quell’operazione restano le lettere caratterizzate dai timbri di posta militare: sei le versioni conosciute (una con il testo “quartiere e generale” e le altre con il numero dell’ufficio, da uno a cinque), tutte molto rare. La più celebre è la testimonianza diretta di un soldato, Giacomo, che durante i combattimenti scrive, sia pure telegraficamente, alla sua Rosina, rimasta a Jesi, come testimonia il plico che custodiva il documento. “Entrati oggi alle 10 antimeridiane a Roma – precisa il soldato – dopo un combattimento di cinque ore. Ti scrivo, dunque sono vivo e sto bene. Abbiamo avuto poche ma dolorose perdite. Noi siamo entrati dalla breccia aperta in vicinanza di porta Salara, dalla nostra artiglieria. Addio di cuore, saluta mio padre e la tua famiglia”. Questo documento è apprezzato dagli appassionati anche per un altro dettaglio: si tratta, infatti, dell’unica busta nota affrancata con una carta valore italiana e timbrata a Roma il 20 settembre. È l’unica ad avere queste caratteristiche e l’invio di questa lettera sta a dimostrare che nonostante la guerra, la posta funzionava e si era già adeguata al nuovo corso!
Si conoscono altri due plichi partiti da Roma in quel convulso 20 settembre, ma entrambi affrancati ancora con il venti centesimi papalino. Per chi è interessato ad approfondire l’argomento possiamo consigliare: “Stato pontificio 1852-1870” .
Dalla storia alla cronaca: in occasione dell’anniversario della breccia di Porta Pia, il 20 settembre prossimo, verranno presentati due nuovi Francobolli Vaticani che celebrano la nascita del Nuovo Museo Filatelico e Numismatico, ospitato nei prestigiosi ambienti dei Musei Vaticani, ma che verrà ufficialmente inaugurato solo il 25 settembre. Alle produzioni del Pontificio sono dedicate tre vetrine.