Un capitolo postale che si inserisce nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza, quando, tra luglio e dicembre del 1859, l’Oltrepò Mantovano venne assoggettato al controllo sabaudo, i cui funzionari portarono i francobolli sardi…
“Come una emissione provvisoria”
Una “grandissima rarità dell’Oltrepò Mantovano”. Così il catalogo di vendita a prezzi netti “Autunno 2010” di Zanaria presenta la lettera viaggiata il 6 settembre 1859 da San Benedetto, da uno dei sei uffici presenti nell’area, a Torino. È affrancato con tre esemplari del 20 centesimi di Sardegna (catalogo Sassone D3); uno è presente sul lato dell’indirizzo, gli altri vennero applicati al verso utilizzati anche come sigilli.
L’interesse oltre al valore filatelico dell’insieme, ma è anche quello storico. La data del 6 settembre 1859 testimonia la presenza provvisoria dei piemontesi nell’area durata poco più di cinque mesi. Dopo averla conquistata nel corso della Seconda Guerra d’indipendenza, il 15 luglio i piemontesi introdussero le proprie leggi e regole, anche postali, fino a quando, in virtù delle decisioni raggiunte con il Trattato di Zurigo firmato il 10 novembre, le terre dovettero essere restituite a Vienna e i sabaudi, fino al 1866, abbandonarono il terreno.
“L’Austria – ricorda in un articolo risalente al 1913, poi ripreso dal «Notiziario Asif» nel 1973, da Leopoldo Rivolta – non ebbe fretta di far occupare dai suoi funzionari i tre distretti dell’Oltrepò mantovano e fu solo il giorno 9 dicembre che i soldati entrarono in quel territorio”. La sera dell’11, due giorni dopo l’ingresso delle truppe, il vicecommissario Bologni annunciava l’imminente arrivo degli incaricati governativi, in effetti giunti il 12. Nel gruppo vi era anche “un alto impiegato postale per riaprire la corrispondenza regolare con Mantova”. Contemporaneamente ulteriori comitati presero possesso dei distretti di Revere e Sermide.
Lo stesso Rivolta sottolineava, già un secolo fa, “quanto sia interessante la ricerca e la collezione di questi francobolli che si possono, anzi si devono ritenere come emissione provvisoria, durata dal luglio al dicembre 1859”.