Dopo la vendita all’incanto dedicata alla filatelia in programma il 5 maggio, il giorno successivo sarà di turno la numismatica, una novità per la società milanese. Sul mercato arriveranno circa 160 lotti, fra cui una collezione di banconote della Banca d’Italia e il più grande insieme di cartamoneta relativo alla Toscana…
Centosessanta lotti in un pomeriggio
Zanaria Aste si apre alla numismatica. Dopo la vendita dedicata al mondo postale, in calendario
il 5 maggio, il 6 toccherà al settore della cartamoneta. L’appuntamento è alle ore 18 a Milano presso palazzo Giureconsulti; si trova in pieno centro, a pochi metri da piazza Duomo, in piazza Mercanti 2.
Circa 160 i lotti disponibili, organizzati in due sessioni: la prima (voci dall’1 al 125) è dedicata alle produzioni della Banca d’Italia; la seconda (dal 201 al 236) verte esclusivamente sul materiale di Toscana.
Dal Regno alla Repubblica
Buoni di cassa e biglietti di Stato, emessi per limitare la circolazione delle monete metalliche, sono i protagonisti dei lotti che vanno dall’1 al 22.
Tra le voci più significative ecco i 10 lire con Umberto I del 1883 (lotto 10) e del 1888 (11), il primo nella versione doppia effige, entrambi firmati Dell’Ara-Crodara e giudicati dagli esperti di qualità pressoché splendida o splendida. Per prenotarli bisogna offrire rispettivamente almeno 1.500 e 1.400 euro, sapendo che verranno aggiudicati al miglior offerente e non sono accettate proposte più basse di quanto indicato a catalogo.
Pure la fase cronologica successiva registra oggetti di pregio. Da segnalare l’Italia Turrita che ha prestato il proprio volto per il 25 lire del 1895 (firme Dell’Ara-Righetti); è il lotto 16. Quasi fior di stampa, comincia la sua corsa da 8.000 euro. E poi c’è il 25 lire con Vittorio Emanuele III del 1902, splendido e rarissimo in queste condizioni. Presente come articolo 17, riporta ancora i nomi Dell’Ara-Righetti e parte da 20.000 euro.
Voci forti sono presenti pure nella sezione dedicata alla Banca d’Italia.In epoca Regno spiccano il 500 ed il 1.000 lire datati 1944, sottoscritti da Introna ed Urbini ma non emessi.
Dei pezzi da amatori, e per giunta in qualità splendida e fior di stampa. Nel catalogo sono alle posizioni 61 e 62, stimati 8.000 e 9.000 euro. Due sono i reperti di spicco per il periodo repubblicano. Il 500 lire del 1950 con le figure allegoriche della Legge e della Giustizia, firme Menichella-Urbini, è di qualità superba e parte da 10.000 euro; nella vendita si trova come lotto 63. Di tre anni precedente è il 5.000 lire con le Repubbliche di Venezia e Genova, sovrastate dalla testina diademata. La banconota, avvallata da Einaudi ed Urbini, risulta l’85ª della lista; è splendida e per partecipare alla trattativa occorre cominciare da 7.000 euro.
La lente sulla Toscana
Una storia a sé è data dalla cartamoneta settecentesca impiegata in Toscana. Si tratta di otto lotti di documenti non emessi, originati dalla Depositeria del granduca Pietro Leopoldo; vanno a rimpolpare un settore rimasto misterioso fino a pochi decenni fa e di cui sul mercato collezionistico sono noti pochi esemplari.
I prezzi si aggirano tra gli 800 ed i 1.400 euro; fa eccezione la voce 208, che a 3.600 euro raccoglie quattro biglietti. Più corposo è il capitolo dedicato alla Cassa di sconto di Firenze, con le prime banconote emesse nell’Italia preunitaria. Cinque i pezzi proposti, diversi per il nominale (lotti 209-213), tutti del 1817 e con valutazione unitaria che parte da 18.000 euro. Nei primi tempi del Regno d’Italia furono attive, fra l’altro, la Banca Nazionale Toscana, la Banca Toscana di Credito e il Monte dei Paschi di Siena. L’asta propone reperti per ognuna di queste realtà. La seconda è quella che offre gli oggetti più importanti. È il caso del lotto 226: si tratta di un 200 lire del 1864, noto in appena due esemplari. Quello qui considerato è di eccelsa conservazione e inizia la sua corsa da 22.000 euro. L’altro è… nella raccolta della Banca d’Italia!
Tutti i numeri a portata di mano
Per ogni voce, al prezzo di aggiudicazione si aggiunge una commissione del 20%, iva compresa.
Il catalogo, gratuito, ha una doppia versione: online e cartacea, in questo caso richiedibile presso gli uffici Zanaria (via Santa Margherita 6, 20121 Milano), per telefono (02.805.24.27), fax (02.805.11.86) o e-mail (aste@zanaria.com).
I lotti potranno essere esaminati dal 26 al 30 aprile presso il negozio nell’orario 9.15-12.30 e 14.30-19 (lunedì solo al pomeriggio); dal 3 al 6 maggio saranno visionabili direttamente presso la sede della vendita dalle 9.30 alle 19 orario continuato (il 3 maggio dalle 14.30).