Nel 1818, al fine di facilitare la gestione del pagamento della corrispondenza del Regno di Sardegna, la direzione generale delle poste ideò la “Carta Postale Bollata”. Si trattava di un doppio foglio che riportava, al centro di una facciata, uno stemma di forma diversa a seconda del valore, contenente un putto che suona il corno su un cavallo al galoppo, oltre al valore dell’affrancatura corrispondente.
Si trattò, di fatto, del primo esempio di corrispondenza pre-pagata, antenato del moderno francobollo, di oltre venti anni precedente le buste Mulready e il Penny Black.
Furono realizzate due emissioni di tre valori ciascuna: 15 centesimi, 25 centesimi e 50 centesimi. La prima, provvisoria, fu fatta stampando lo stemma in azzurro su carta commerciale. La seconda, definitiva, fu invece realizzata su carta creata appositamente e recante la filigrana della Direzione Generale delle Regie Poste, con stemma impresso a secco.
I “Cavallini”, come vengono comunemente chiamati, sono molto ricercati e non comunissimi da trovare. Solitamente, inoltre, presentano una piega profonda sullo stemma, dovuta al modo in cui venivano solitamente piegati. Cavallini in buone condizioni, con piega leggera o assente sono particolarmente pregiati. Nella nostra asta 2018 abbiamo la fortuna di presentare ben due esemplari della prima emissione (lotti 351 e 352) e sei della seconda (lotti 353, 354, 355, 356, 357 e 358), tutti in splendide condizioni.
Tra questi, vale la pena evidenziarne due, particolarmente rari: il lotto 352, 50c della I serie, spedito “Per Espresso” da “GALLIAVOLA” a Milano, costituisce un rarissimo esempio di cavallino della prima serie indirizzato all’estero. Probabilmente unico, viene proposto a partire da 4.000 Euro; e il 357, 50c dell’emissione definitiva, sempre da Galliavola per Milano (estero) “per Espresso”. Anche in questo caso si tratta di una grande rarità, offerta da 2.700 Euro.